ARIA APERTA

Che cosa definisce l’identità di un luogo?
Questa è stata la domanda da cui siamo partiti per il nostro progetto dal titolo “Aria aperta”. Il Campovolo si estende lungo un vasto perimetro a forma di anello situato vicino alla stazione centrale di Reggio Emilia.

A causa delle sue dimensioni non si lascia a facili scoperte ed interpretazioni. Infatti percorrendo l’intero anello si scoprono tante realtà diverse che formano micromondi a sé stanti capaci di autoalimentarsi. Per questo abbiamo analizzato il Campovolo nella sua totalità. La scuola di volo, i campi di cricket, gli orti, il bosco macro- biotico, vola fenice sono alcuni dei luoghi che abbiamo deciso di analizzare e fotografare per raccontare il Campovolo. Ci siamo calati nei panni degli agricoltori aiutandoli nei campi, abbiamo tifato Reggio Emilia durante una partita di cricket, siamo entrati nella torre di controllo e abbiamo camminato lungo il percorso CAI. Il risultato è un reportage che coinvolge tutti questi micromondi tenuti insieme dall’Anello, che in questo caso assume il suo significato simbolico di unione e coesione.

L’unione di diverse realtà è sottolineata anche dalla diversità dello stile che caratterizza noi come artisti e fotografi. La luce dura e violenta del flash entra immediatamente in contrasto con la morbidezza del bianco e nero, restituendo un effetto che confonde chi guarda, e spiega visivamente il contrapporsi delle realtà diverse che si affiancano le une alle altre come fanno in questo luogo le nostre fotografie.

The project was made in collaboration with Francesco Paolo Gassi for Speciale 1825, an educational project within the framework of Fotografia Europea dedicated to young people aged between 18 and 25, held by Elena Mazzi.